“L’influencer marketing è un tipo di marketing in cui la concentrazione è posta sulle persone influenti più che sul mercato di riferimento nel suo complesso.”
Quando la pubblicità su carta stampata e TV era il modo principale per far conoscere un prodotto, prima dell’avvento del web, i brand che cercavano maggiore risonanza ricorrevano ai cosiddetti testimonial, che erano per lo più attori, personaggi televisivi e sportivi amati dal grande pubblico.
Quello che questi volti noti prestavano, però, non era solo la loro immagine, ma anche la loro credibilità, ovvero aggiungevano valore al prodotto, trasferendo la fiducia che il pubblico aveva nei loro confronti sul brand.
Con l’avvento dei social media , si è fatto strada un numero crescente di opinion leader – blogger , youtubers, utenti Twitter, pagine Facebook – che esercitano una vera e propria social influence attraverso la connessione e la condivisione di messaggi con la propria audience, incidendo in maniera significativa sulla visibilità di un marchio , sulle azioni dei follower /fan e sulle loro decisioni di acquisto.
La capacità di “influenzare”, di generare un passaparola strategico incide in maniera significativa sulla visibilità di un marchio ed è un concetto strettamente legato ai social media, tanto che si parla anche di “social influencer”.

L’obiettivo di qualsiasi campagna di marketing è dimostrare la capacità di fornire un valore a un gruppo target. Con una campagna di influencer marketing, si dimostra di saper fornire un valore ai follower del tuo influencer.
Esistono 3 tipologie di influenzer:
INFLUENCER CELEBRITA'
- Sono costosi
- I consumatori non si fidano dei consigli delle celebrità come un tempo
- Le vendite potrebbero non aumentare se la celebrità e il tuo target di mercato non sono compatibili
MACRO INFLUENCER
Questi tizi hanno un sacco di follower, e parliamo di milioni… Sono considerati esperti nel loro settore – la differenza tra macro e celebrità.
MICRO INFLUENCER
La maggior parte degli influencer sono micro. A differenze dei macro-influencer, è probabile che non saranno riconosciuti dalla gente comune, ma nella loro nicchia di settore sono ritenuti degli esperti.
I micro-influencer hanno più follower di te e di me (da 500 a 10.000), ma non così tanti da pretendere alte commissioni. Tuttavia, ottengono alti livelli di engagement perché i loro follower li considerano dei leader di pensiero.

Chiunque può diventare influencer, ma non tutti gli influencer possono davvero collaborare in maniera efficace con una certa azienda o un brand.
Uno dei trend più recenti sarebbe, comunque, quello di chiudere partnership con micro-influencer. hanno invece dalla loro una grande capacità di coinvolgere attivamente la fanbase e farsi ambasciatori del prodotto, del servizio, del brand presso di essa.
E’ essenziale definire quali siano gli obiettivi di comunicazione che si intende raggiungere e quali gli influencer che meglio possono rispondere a simili esigenze.
Un altro punto da chiarire è che non sempre gli influencer più efficaci sono quelli che operano in contesti affini al mercato e all’ambito merceologico di interesse. L’ideale sarebbe avere una profilazione esaustiva che includa dati socio-demografici, riferimenti agli interessi e ovviamente una mappa completa della loro presenza sui social e sul web. Una volta definita quest’ultima, è opportuno stabilire il profilo della audience a cui si rivolgono fan, follower, commentatori del blog , iscritti al canale, etc. e valutare il tipo di relazione e interazione che si è costituito con l’influencer.

E’ possibile profilare gli influencer con la regola delle quattro R
Reach: corrisponde al numero di fan o di follower a cui un influencer si rivolge attraverso i social; un’ampia audience può includere anche utenti che non sono interessati al brand o che non presentano le feature socio-demografiche che ci interessano.
Relevance: risponde a un chiaro bisogno di focalizzazione della comunicazione in base all’effettiva rilevanza che un brand detiene rispetto a una certa audience e, al tempo stesso, alla rilevanza stessa dell’influencer rispetto alla propria audience.
Resonance: può sembrare banale, ma non c’è risonanza senza rilevanza. Per risonanza si intende la capacità di evocare sentimenti, emozioni o valori che siano condivisi tanto dall’influencer quanto dalla sua base di seguaci
Relationship: ogni brand deve considerare il tipo di relazione che intende instaurare con i propri influencer, sia essa una mera relazione basata sull’affinità o su un più strutturato rapporto one-to-one.

È bene considerare che una strategia di influencer marketing non può essere pensata come stand-alone rispetto agli obiettivi di marketing di un’azienda ma, anzi, deve essere perfettamente integrata in un più vasto piano di marketing e comunicazione. Pianificare una strategia di influencer marketing vuol dire individuare, cioè, un percorso organico che coinvolga tutti gli asset di comunicazione del brand per agire sul comportamento di acquisto e la reputazione del brand stesso presso l’audience di riferimento facendo leva sulla figura degli influencer.
Consigli utili: influencer marketing
Say Hello!
- Scegliere la piattaforma in maniera logica
- Lanciare le campagne di influencer marketing sulle piattaforme che usano i consumatori ideali. Se sono professionisti: LinkedIn. Teenager: Snapchat e Instagram
- Valutare l’engagement generato dai post dei tuoi influencer potenziali: like, condivisioni e commenti
- Seguire, interagire con i loro contenuti, commentare i loro post, mandare e-mail e messaggi diretti. Contattali e spiegagli i benefici di una vostra collaborazione per tutti, inclusa la loro audience
- Concedi libertà ai tuoi influence
- Gli influencer conoscono i propri follower meglio di te. E i follower capiranno quando un messaggio non è genuino. Porre delle regole va bene. Ma consentigli di esprimere la loro creatività
- Onestà innanzitutto …